BIOSTIMOLANTI
Qual’è l’obiettivo?
Migliorare la salute del tappeto erboso e quella delle specie simbiotiche con l’intento di aumentare la resistenza agli agenti patogeni è sicuramente un obiettivo da perseguire.
I biostimolanti sono una categoria di prodotti in circolazione da tempo. Tuttavia è giusto dire che ad oggi c’è una maggiore enfasi su ciò che questi prodotti possono fare, poiché l’utilizzo dei prodotti fitosanitari è sempre più limitato dalla normativa vigente.
Qual’è la differenza tra biostimolante e fertilizzante?
Un biostimolante si distingue da un fertilizzante e da un prodotto fitosanitario perché non dovrebbe fornire nessun apporto nutritivo (pur contenendo in alcuni casi oligoelementi e fonti di carbonio) e non dovrebbe avere nessuna azione diretta su malattie o parassiti.
Quali sono i vantaggi?
Quando applicati al suolo o per via fogliare, possono migliorare la resistenza allo stress abiotico e aumentare la resa, il vigore e la qualità della pianta attraverso un’ampia gamma di meccanismi diversi.
Ovviamente ciò che un biostimolante può fare deve essere attentamente analizzato e i risultati ottenuti esaminati per valutare la convenienza a continuare con il programma o, eventualmente, modificarlo.
I prodotti venduti come biostimolanti includono:
- alghe e loro estratti
- acidi umici e fulvici
- melassa
- borlanda
- amminoacidi
- ossidanti del suolo
- soluzioni di fosfito
- derivati della chitina e microrganismi (batteri e funghi).
Inoltre è importante, per ottenere risultati, utilizzare tassi di applicazione adeguati.